Come se fa a raccontà
di un dramma che la natura
dopo un terremoto ha deciso
della tua vita, il modo de cambià
Partiti in colonna appena divulgato il fatto arrivati in città la gente
ancora non se ne rendeva conto
del dramma che era in atto
Subito in movimento
per raggiungere il campo
per creare a tutta la gente
un punto de riferimento
Siamo entrati nella città
che tutto è fatto fino a novantanove
pè rispettà ’na vecchia tradizione……
noi messe le prime tende e poi, a disposizione
La gente che vagava
con gli occhi fissi all’infinito
alcuni ce dicevano”Che Dio ci aiuti”
che tutto questo tremà …. sia finito
La sera s’era proposta
con una temperatura piuttosto fresca
se mettevano tutti in fila
e non se sentiva volà ‘na mosca
Stavano ad aspettà qualcosa da mangià
‘na lunga coda fatta in silenzio e de tristezza
tutto questo co’ grande
dignità ed educazione
Ad un certo punto me st’hanno a chiamà
senta…dove possiamo rimediare da mangià?
non mangiamo da stamattina
da quando la nostra casa è andata in rovina
davanti a me c’erano due persone anziane
con in mano ‘na pentoletta e in testa ‘na vecchia
coperta che pè coprisse formavano‘na capannella
ce vado io, a riempì de pasta stà coccumella
Al mio ritorno ,ho chiesto loro
se volessero un posto dove dormire
No grazie! Andiamo sotto la nostra
Casa la dobbiamo controllare
Dormiremo dentro la nostra macchina
prima o poi sapremo cosa fare
lei non può capire,la sotto c’è
la nostra storia e il nostro avere
Adesso dobbiamo tornare verso casa
vede è lassù è un po’ lontano
ora abbiamo mangiato, le gambe
non tremano più ci arriveremo, piano, piano
Se riprendono la coperta pè coprisse
poi se girano e me dicono …tu sei romano!
oggi da dove vengo non conta
sono della Protezione Civile
un semplice …. italiano
sorridendo e dicendo “Che Dio ve benedica”
con tanta dignità se ne vanno……
salutando ….mano nella mano
Angelo Ferrante ‘09
